Porto-Novo marché

Porto-Novo è una capitale piccina, petit o forse mignon direbbero alcuni… Il suo mercato è una bomboniera piena zeppa di sorprese, ancora a misura d’uomo lontana anni luce dalle immensità del Marché Dantokpa nella vicina Cotonou o del ciclopico Mercato di Addis…

“Vanno tutti a Cotonou, qui c’è qualche ministero, il parlamento ma il lavoro si è spostato… Ho pensato tante volte di provare anch’io… Però il viaggio e l’anonimato non mi piacciono… Il bello è proprio quello ci conosciamo tutti ci proteggiamo ci vogliamo bene..” mi dice Therese che qualche secondo prima mi aveva apostrofato in maniera un po’ colorita per la foto che le avevo rubato…
Il Benin è questo: un piccolo stato con una storia di socialismo reale e un presidente, Mathieu Kérékou scomparso nell’ottobre del 2015, che ne è stato padre e padrone per quasi quarant’anni.

Non è difficile raggiungere lo speaker del presidente, né entrare alla biblioteca nazionale od intervistare un preside di liceo… Purtroppo la realtà è che qui, come nella maggior parte dei paesi dell’Africa occidentale i migliori se ne sono andati, in Francia o verso l’Europa del Nord, l’apparato amministrativo è cresciuto a dismisura e il business è o la politica, qui Berlusconi ha fatto scuola e da modello ci sono veri e propri Partiti Azienda basati sul culto del leader, o il calderone degli aiuti internazionali…
Poco futuro e il declino della scuola pubblica hanno portato in poco meno di 10 anni al tramonto dell’ideale di redistribuzione della ricchezza e di reinvestimento nelle infrastrutture del paese…
Il Benin, senza risorse naturali, ha una solo grande carta da giocare l’apertura agli altri paesi dell’area attraverso lo sviluppo del porto di Cotonou… Così mentre in Europa si inizia a chiudersi in se stessi in West Africa iniziano, molto lentamente, a capire che devono aprirsi… Sarebbe una sorpresa che mentre l’Europa si sfalda dal continente nero arrivasse una risposta completamente diversa

La sovranità monetaria qui non c’è mai stata dalla istituzione del Franco CFA gestito prima dalla Francia e ora agganciato all’Euro è sempre stata un miraggio mentre la mobilità delle persone è molto facilitata con confini permeabili e molli, basta non essere europei se no il passaggio fra i vari stati diventa un incubo di carte bolli e timbri…

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