Fallimenti e speranze

Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla Brexit, alla vittoria di Trump in America, all’avanzata prepotente delle destre in Europa e del M5S in Italia.

Parlando con alcuni amici mi sono reso conto che i problemi fondamentali di una parte della situazione attuale sono insiti in alcune dinamiche sovranazionali di difficile controllo, ma si è sottovalutato il fallimento di parte del sistema scolastico ( non solo italiano ) che ha portato all’espressione di una classe politica  troppo incompetente e di un elettorato frustrato e , spesso, ignorante che usa il voto con rabbia e non con la testa e alla spaccatura della popolazione in due distinti classi: chi può accedere ad una istruzione adeguata e chi no.

Oggi si vuole tutto subito e senza faticare… Il mondo raramente funziona così… prima si devono definire degli obiettivi, poi le strategie e dei sistemi di controllo e di revisione degli stessi per raggiungerli…

Viviamo in un mondo in cui gli obiettivi sono vaghi… Solo la rabbia, l’indignazione e la frustrazione e l’egocentrismo funzionano come motori di un possibile cambiamento…

Come si esce da una situazione come questa? Con pazienza, lavoro e studio… Educando noi stessi ed aiutando le persone vicino a noi a pensare…

E’ costoso? Si è costoso in termini di tempo ed energia…

Concludo, vi consiglio di iniziare da un libro di sociologia:

Allegro ma non troppo di Cipolla

e infine per pensare alcune storiche frasi di Gramsci ():

“Trascurare i movimenti così detti “spontanei”, cioè rinunziare a dar loro una direzione consapevole, ad elevarli ad un piano superiore inserendoli nella politica, può avere spesso conseguenze molto serie e gravi.”

“Il fascismo si è presentato come l’anti partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odii, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e amministrato”
-L’Ordine Nuovo, 26 aprile 1921-

Oggi il rischio è di finire in un’altro tipo di regime… Il consumo porta a schiavitù… A bollette, conti, rate a desideri beceri che si esauriscono velocemente ma che lasciano dietro di se debiti, paure e dipendenze e rabbia e tanta frustrazione…

I fotografi i giornalisti, quelli veri, dovrebbero provare a capire e a raccontare questo mondo a fornire chiavi di lettura…

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