Ricordati che devi....

“E’ la più bella foto di mio padre che ho…”

Ero un ragazzo e giocavo con la mia macchina fotografica quando a casa mia arrivò LUI… L’ingegnere, serio compito con la sua giacca… Si accese la sigaretta e si perse quasi subito nei suoi pensieri…
Tutti lo sapevamo aveva chiuso un accordo faraonico con la DITTA, liquidato in contanti in Svizzera si apprestava a nuovi progetti a nuove sfide o semplicemente alla pensione…

Non so cosa scattò, quale fu il movente ma alzai la macchina e click…

Due giorni dopo Giovanni non era più…

Mi chiusi in camera oscura, sviluppai e stampai… Per un attimo eccolo lì davanti a me, qui ora…

Portai la stampa all’ISA, sua figlia, e non ne parlammo più per oltre vent’anni fino a ieri…

 Questo mi ha insegnato la fotografia: ricordati che devi morire, non sai quando e non sai perché ma capiterà, quindi è meglio cercare di essere felici…

La fotografia è un viaggio… come la vita… un viaggio con un biglietto di sola andata non ci sarà ritorno… per questo mi affascinano le stazioni, i porti, quei luoghi in cui si nasconde la metafora dell’esistenza…
Per quello ringrazio sempre di aver fatto quello che mi piaceva fare…

In ogni mia foto in ogni piccola sequenza c’è l’urgenza del ricordo del preservare, l’attesa…

Buon viaggio!!!

🙂

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