Ogni santo giorno

Urielle mi guarda fiera, il suo lavoro è uno dei più ambiti a Bouar… E’ la cuoca del centro St. Michel…
“Ogni santo giorno preparo da mangiare, ogni santo giorno ho da mangiare per me e mio figlio… Tutti i giorni mi alzo e vengo qui, ho qualcosa da fare, o qualcuno che mi stima e qualcuno che mi paga…”

Urielle non lo sa ma sembra parlare di molti lavori del contemporaneo… Dice delle cose semplici e vere, non può sapere quanto oggi sia strano quello che sta succedendo in tanti ambiti della creatività.

Ci sono molte persone che si accontentano di essere apprezzate di essere “famose” di avere tanti “like”…  Però essere pagati è un’altra cosa. Senza un continuo e normale afflusso di soldi la voce di ogni fotografo è destinata ad estinguersi.

Oggi siamo circondati da lavori superficiali, è si per approfondire serve tempo e servono soldi, che lavori non sono: sono dei progetti, a volte anche buoni, ma che vengono auto finanziati per vera voglia di raccontare storie o semplicemente per vanità.

E’ importante trovare un equilibrio è importante per chi guarda capire cosa sta guardando.
Oggi però diventa tutto molto difficile perché l’attenzione è frammentata, spezzata è difficile fare discorsi complessi o troppo lunghi. Rimane solo il tempo di una foto, poi un’altra e poi un’altra…

Ogni santo giorno vediamo e dimentichiamo migliaia di foto… Ogni santo giorno addormentiamo le nostra coscienze e dimentichiamo tutte le Urielle e le storie dietro le foto…

Buone feste!!!!

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