Arles, "Les rencontres de la photographie"

Arles, “Les rencontres de la photographie”…
Non ci pensavo più da tempo, era il 1998, una estate calda piena di fotografia italiana…
Sono passati 18 anni, una vita, si diventa adulti… Ricordo le facce felici dei giovani autori, Carlotta, Ilaria, Simona, Tony, Debbie… c’ero anch’io. Il mondo ci sorrideva maligno ma noi non ce ne accorgevamo…

Si sa come sono i primi amori vanno vengono poi ritornano… Non sono più tornato ad Arles da quella settimana fantastica… Abbiamo preso direzioni diverse… Non abbiamo mai smesso di amare teneramente la fotografia… In maniere ed ambiti differenti…
Così quando ho visto che c’era Stephen Shore ho voluto tornare… Ho tampinato Andrea e non sono partito.. lui… lui piagnucola, si lamenta poi va…
Avevo nostalgia… Milano con il suo nuovo skyline avanza, il traffico lento, il ronzio dei condizionatori… Sbirciavo di tanto in tanto i suoi post su FB… Poi arrivarono i resoconti dal blog…
Andrea è sempre stato bravo a fotografare ma gli mancava un guizzo, un quid che gli facesse lasciare alle spalle la scrittura e provare ad esprimersi solo con le immagini…
“Les rencontres” sono arrivati con il loro carico di storia, di fotografia concettuale, di artisti che utilizzano la macchina fotografica, con i visitatori sfatti dalle mangiate bulimiche di immagini… Questa onda lo ha travolto… Lo ha sommerso e gli ha regalato una visione… Una vena da flaneur la ha sempre avuta… così mi ha colpito, una audacia di tagli di inquadrature… momenti apparentemente slegati, uniti da uno sguardo e da un cuore… il suo cuore grande e birichino, il suo stupore infantile il suo mestiere nella scrittura…
Bravò…
Allora quest’anno proverò a tornare, proverò a calcare le orme di Lucien Clergue, Michel Tournier e Jean-Maurice Rouquette, i tre fondatori, ad assaporare il caldo umido che sale dal Rodano e gli odori pungenti della Camargue…
Proverò a mettere piede alle mostre quest’anno dedicate agli Storytellers e all’Africa…
Proverò a non commuovermi davanti alle foto di Malick Sidibè… Vorrei andare accompagnato dai vecchi amici, per poterci tenere forte le mani e sorridere alle rughe sotto gli occhi e al tempo che passa… Con i figli, i compagni le compagne… Un atto d’amore verso la fotografia e verso la vita…
Storie che si accavallano e si intersecano… E’ il pregio di avere un grande archivio…. Molto grande… Che prima o poi verranno raccontate…

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Quanto è difficile ritornare: mal d'Africa o mala Europa?

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