
Porto-Novo marché
Il Benin è questo: un piccolo stato con una storia di socialismo reale e un presidente, Mathieu Kérékou scomparso nell’ottobre del 2015, che ne è stato padre e padrone per quasi quarant’anni.
Poco futuro e il declino della scuola pubblica hanno portato in poco meno di 10 anni al tramonto dell’ideale di redistribuzione della ricchezza e di reinvestimento nelle infrastrutture del paese…
Il Benin, senza risorse naturali, ha una solo grande carta da giocare l’apertura agli altri paesi dell’area attraverso lo sviluppo del porto di Cotonou… Così mentre in Europa si inizia a chiudersi in se stessi in West Africa iniziano, molto lentamente, a capire che devono aprirsi… Sarebbe una sorpresa che mentre l’Europa si sfalda dal continente nero arrivasse una risposta completamente diversa…
La sovranità monetaria qui non c’è mai stata dalla istituzione del Franco CFA gestito prima dalla Francia e ora agganciato all’Euro è sempre stata un miraggio mentre la mobilità delle persone è molto facilitata con confini permeabili e molli, basta non essere europei se no il passaggio fra i vari stati diventa un incubo di carte bolli e timbri…
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