Terremoti e panorami: idee per fotografi

Oggi si fa un gran parlare della fine della figura professionale del fotografo… O almeno del fatto che la grandezza del mercato per ogni fotografo va restringendosi visto che i fotografi sono molti, tanti, troppi…

Oggi c’è una solo strategia: farsi trovare dai clienti che sono disposti a pagare per il tuo modo di vedere la realtà e di raccontare storie

Con il contrarsi del possibile fatturato medio dovuto alla proliferazione dei fotografi non sarà facile per chi entra nel mercato oggi stabilizzare le proprie entrate in modo da affrontare la vita decentemente.

Servono tattiche di acquisizione dei clienti che non sono per niente relegate al solo on line. Serve una gestione della propria vita professionale che sia in grado di affrontare una complessità crescente e l’intersecarsi e il sovrapporsi di numerosi progetti.

Solo lo studio e la crescita professionale sono in grado di fare si che un fotografo oggi possa rimanere sul mercato.

I terremoti però stanno arrivando anche nel mondo delle attrezzature fotografiche, macchine sempre più performanti che oramai interessano sempre meno sia al professionista che al foto amatore, telefoni dotati di quella che si chiama oggi FOTOGRAFIA COMPUTAZIONALE che faranno sempre più male ai produttori.

Business Wire ha stimato che il fatturato si contrarrà drammaticamente nel quinquennio 2019 / 2023
The global digital camera market reached a value of US$ 18.6 Billion in 2017 and is anticipated to decline at a CAGR of 11.5% during 2018-2023, reaching a value of US$ 8.9 Billion by 2023.

Questo vorrà dire che i nodi verranno al pettine e che sarà terribilmente dura per chi ha un solo business di riferimento, rischiamo di vedere case blasonate scomparire e il contrarsi di molti posti di lavoro.
L’affacciarsi delle IA (Intelligenze Artificiali) porterà anche al contrarsi del lavoro dei foto ritoccatori.

Quindi meglio darsela a gambe levate?
Oppure sfruttare il trend?

Dipende, dipende da voi da dove siete oggi nella professione e nella vita… Regola numero 1 per una buona strategia è capire DOVE SIAMO.
La risposta è che per la maggior parte delle persone che stanno leggendo sarebbe meglio darsela a gambe levate. Molti tenteranno di resistere e si ritroveranno a essere più stanchi e più poveri alla fine del prossimo anno.

  1. Sono riconoscibile come Brand o sono uno dei tanti?

  2. Ho delle competenze specifiche che altri non hanno?

  3. Ho un archivio con molte storie?

  4. Sono facilmente trovabile in rete?

  5. Ho delle capacità commerciali off line?

  6. Sono in grado di produrre e proporre delle pubblicazioni editoriali?

  7. Mixed media è una parola che mi attira?

  8. In caso di risposte negative sono in grado di organizzarmi per colmare le mie lacune?

Insomma l’anno che verrà sarà molto interessante, non semplice ma interessante.
Diffidate di chi vi consiglia a cuor leggero di entrare nel mondo dell’arte, ci vogliono grandi capacità progettuali, relazionali, fotografiche e anche un pizzico di fortuna. E’ sicuramente un mercato a cui tendere ma non può essere l’unico piano che avete.

I corsi che vi aiuteranno a fare dei cambiamenti reali nel vostro lavoro sono pochissimi, non è con un week-end pseudo motivazionale che risolverete i vostri problemi, quello è come un cucchiaio di zucchero, buono nel breve periodo, nullo nel lungo…  Dovete progettare dei percorsi formativi, ci vuole tempo, energia, pazienza e molta costanza.

Gli skills che faranno la differenza sono manageriali (gestione del tempo e degli obiettivi), culturali (studio non solo tecnico ma anche umanistico) e artigianali (provare, provare, provare).

Ricordatevi che da ogni CRISI nascono delle Opportunità (per pochi)…
Voi dove sarete l’anno prossimo?

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Masahisa Fukase

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Si viaggiare, essere fotografi felici