Lomè: Togo

Il porto commerciale di Lomé, riflessi d'Africa.
Recinzioni metalliche orizzonti modesti, luce felice del tramonto, speranze incerte.
Strutture silenziose racconti di fatiche e di sogni mai veramente salpati.
La povertà si aggira inquieta, nel minimalismo nostalgico. Richiami al passato e promesse di un domani che non appartiene ai togolesi...
Tutto così sobrio, come il colonialismo.
Dolci voglie di partenze mentre le catene del contemporaneo si fanno più pesanti...
In un attimo il sole scompare, l'equatore non è lontano...

Qualcuno mi domanda perché?
"Perché questa foto?" è tutto lì nel perché forse allora non lo conoscevo ma adesso è così chiaro e nitido.
Lo sapevano quegli omini piccini in secondo piano...
Allora non ci siamo capiti... Non ho avuto tempo, sono dovuto scappare, c’erano i clienti, ai clienti non piace che io mi perda nei miei pensieri nel mio immaginario… O almeno non a tutti.
Come manca il continente nero, gli abbracci caldi… La solitudine a volte fa brutti scherzi..


Alla memoria riecheggia Salvatore sempre presente sempre vicino al cuore. Tagliente come una lama.

«Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.»

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