Si viaggiare e un po' sbandare...

Sono un po’ uno snob… Assomiglio al dandy autobiografico e ironico protagonista di “Quando viaggiare era un piacere” di Evelyn Waugh
Viaggio da troppo tempo e quando rimango impigliato nel turismo di massa che mi fagocita e mi trasforma in un tranquillo “casalingo di Voghera” che si trova in bermuda e flip flop a 5700 metri d’altezza prendo la palla al balzo per osservare da vicino questo fenomeno spettacolare…

Mercatini di finte paccottaglie tibetane tutte uguali  presi d’assalto da ottuagenarie tedesche, veri propri panzer, che si scannano per un anellino di plastica e acciaio con delle indiane di stazza alquanto considerevole più larghe che alte… gente che litiga in fila per la foto trofeo

Vittore Buzzi Photography

Insomma alla fine è successo… prima tutti hanno iniziato a fotografare, visto che hanno fatto il pieno di foto di piatti, di selfie, di piedi scarpati (che tanto piacciono ad attempati feticisti) adesso tutti vogliono viaggiare
Se fotografare non è democratico lo è ancora meno viaggiare… Richiede tempo, sensibilità, curiosità e intelligenza… Altrimenti si travolge e si stravolge tutto, scivolando su una superficie lucida, si passa non si capisce niente e si rovina tutto…

Lo aveva intuito Martin Parr con il suo profetico Small World  e lo aveva teorizzato ancor prima Susan Sontag in “Sulla fotografia“…

Quindi olè: pagine di Instagram e Facebook in cui si dimostra senza alcun dubbio che il divertimento intelligente è stato raggiunto
Cene con colleghi post ferie estive… Volete mettere essere stati sul Khardung La o alla fiera del Tortello fritto?

Ma il turismo di massa farà bene o male? Potrebbe far bene a patto che chi lo accoglie sia strutturato in maniera da saper cogliere i lati positivi e sia in grado di preservare la propria peculiarità non facendosi travolgere dal consumismo globalizzante… Quindi fa assolutamente male!!! 🙂  😛

Nel frattempo ricordo il bellissimo pensiero di Umberto Eco che sempre mi guida quando sorrido e chiudo la mia bacheca di Facebook… Non dopo aver sbirciato il nuovo ultimo trend di cui parlerò la prossima volta… 🙂 🙂 🙂

I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.

Solo che ormai non sono più solo i social media ma è il mondo…

Invece di scocciarsi e scandalizzarsi è meglio immergersi come un etnologo e cercare di trovare una morale, un insegnamento in tutto questo…

Quale non saprei dire… 🙂

Se volete farvi 4 risate non potete perdervi un libro cult degli anni 60 e 70: Due Milanesi alle Piramidi di Giuseppe Luraghi, dimenticato dai più, scrittore intelligente e attento aveva già capito tutto sul Turismo Culturale di Massa… 🙂

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