Dove è finita la libertà?

969 – Easy Rider, i paesaggi  dell’altrove americano si susseguono inframezzati da qualche dialogo e dalla splendida colonna sonora che mi riporta laggiù in un tempo che non è mai stato il mio (sono nato nel 1968).

Mentre si smorzano i toni di questa epidemia e rimangono i brusii della crisi economica imminente mi trovo ancora una volta a mandare mail per richiedere pagamenti che non arriveranno, a mandare preventivi che non entreranno e a compilare form per soldi che arriveranno molto, molto in ritardo e avranno senso solo se saprò rimanere a galla.

Ho passato e passo ore preziose davanti ad uno schermo di un computer, bloccato (giustamente a casa) ho sognato la libertà, lo spazio là fuori.  Mi sono illuso che, essendosi fermato per un po’ il mondo che rincorrevo tutti i giorni, anche io mi sarei arrestato per un po’.
Sembra che non sia così, che io sia rimasto intrappolato nella rete di messaggi die relazioni reali e virtuali che questa società tesse intorno a noi per inchiodarci nella ruota che gira, gira e non si ferma mai.

Dove è finita la libertà che fino agli anni 90 del novecento afferravo così facilmente???
Sono rimasto imbrigliato in una nuova  rete, invisibile o che non ho visto fino a quando non era troppo tardi?

Eppure è tutto così vicino cosa mi ferma dal partire, dallo scorrazzare per l’Italia?
Non lo so… E’ come se nella mia testa ci fossero dei blocchi…
Sarò solo io?
La macchina mi guarda stolida, sorride al pensiero di un viaggio per la penisola a trovare gli amici a rinfocolare i cuori…

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Buona Domenica.

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