Il futuro della fotografia

Cosa ci aspetta l'anno prossimo?

Il futuro della fotografia è più che mai interessante...

Innovazione nell'hardware e nel software, macchine intelligenti e migliori con cui lavorare, nuove possibilità che non è detto che diventino nuove opportunità.

Come dice Cal Newport nel suo Deep work si troveranno bene nel loro lavoro coloro i quali impareranno a lavorare in maniera creativa con macchine intelligenti. Vale per tutti i settori e la fotografia non fa eccezione.

Quindi che fare? Dobbiamo capire quali sono le novità che faranno la differenza e dobbiamo imparare a declinarle in un modo nuovo non come fanno tutti, dovremo essere in grado di prendere poi innovazioni non nate per la fotografia ed applicarle ad essa.

Il tutto mantenendo una nostra riconoscibilità, la tecnologia la tecnica devono essere un aiuto alla nostra voce non devono sostituirla.

Nessuno mi paga per le mie macchine fotografiche o per le mie luci ma per quello che faccio con i miei strumenti. Non dovete focalizzarvi sugli oggetti ma sul vostro output finale. Il vero investimento dovete farlo su voi stessi.

La macchinetta delle foto tessere non ha sostituito il fotografo di ritratto.

Con una cabina Photomatic, nel 1974, Franco Vaccari partecipa alla biennale di Venezia con l'installazione "Esposizione in tempo reale n. 4" in cui l'opera si autoalimenta, vive di una vita propria al di là della coscienza dell'artista che la crea. E' un punto di svolta fondamentale che re definisce il ruolo della macchina fotografica, dell'autore e dello spettatore.

La macchinetta delle fototessere diventa parte di una opera d'arte in evoluzione. Geniale e affascinante al tempo stesso.

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