Della visibilità e dell'abbaglio

Cosa succede oggi ai fotografi?
Si sono riuniti sotto le bandiere delle buone cause, hanno donato le loro foto per aiutare chi sta peggio durante questa pandemia di Covid19…
I fotografi, categoria disagiata e disgraziata, con il lavoro che scompare in tutti i settori, assediati da frotte di non professionisti (molti bravissimi) che si mantengono con altre professioni e che cedono immagini a titolo gratuito (è una constatazione non un lamentela) sono corsi in aiuto, hanno teso la mano per primi, nella speranza anche di rendersi visibili.

Nel frattempo si sono moltiplicate dirette, interviste, lezioni gratuite on line volte ad avvicinare il grande pubblico alla cosiddetta “cultura dell’immagine”.
Nel mare magnum di you tube si può trovare di tutto ormai…
Tanta roba orrenda ma anche tante pillole interessanti che permettono ad una persona intelligente e smaliziata di formarsi tecnicamente, criticamente, artisticamente e storicamente soprattutto GRATUITAMENTE.
Nello sforzo titanico di attirare dei potenziali allievi molte scuole di fotografia e molti fotografi hanno iniziato a rilasciare porzioni di sapere che se rimesse insieme permettono di assemblare una formazione di qualità senza pagare.
Per chi è interessato sul mio canale YouTube trovate delle sezioni dedicate ai Fotografi Magnum e ai grandi Autori delle fotografia.

Perché tutto questo ben di Dio? Ovviamente le scuole, i docenti cercano di ritagliarsi uno spazio di visibilità. Alcuni con esiti disastrosi, nel senso che la loro nullità emerge dalla pochezza e confusione dei loro strazianti discorsi, altri con profitto.

Il quesito al quale in questo momento non ho una risposta certa è: <<Sarà un boomerang o gioverà tutta questa offerta di contenuti attorno e sulla fotografia?>>

Quasi certamente accadrà quello che è successo già alla professione, ovvero quei fotografi / docenti / scuole di fotografia che non hanno contenuti e non investono nella didattica e in una continua formazione personale volta ad arricchire la propria offerta di formazione fotografica pian piano si troveranno con prezzi in picchiata e con aule vuote. Oggi in molti offrono dei corsi di fotografia pochi dei percorsi di formazione.
Nella contemporaneità  lo studio in generale non può essere solo nozionistico e mono disciplinare e deve essere mirato alla acquisizione di metodologie aperte, di crescita e di multi disciplinarietà.

Orrendi workshop fotografici che si basano sull’apprendimento di tecniche mirabolanti, di nozioni che una rapida ricerca in rete è in grado di soddisfare attireranno una clientela, sempre più, un pubblico squalificato e squalificante.
Docenti che si ergono a soloni e si mettono in cattedra perché dietro di loro c’è un brand (per ora) che fa credere di trovarsi di fronte ad un luminare ma in realtà ci si trova di fronte un piazzista alla Wanda Marchi sono destinati a vivacchiare per un po’ e poi a finire nell’oblio vittime di quei 5 minuti di visibilità che hanno scambiato per vera gloria.
I truffatori che promettono metodologie di marketing, di rebranding e sinergie video / foto  ecc… spero che piano vengano dimenticati…

Probabilmente accadrà qualcosa di doloroso che conosciamo con il nome di SELEZIONE NATURALE, rimarrà solo chi è in grado di offrire qualità… Chi investe nella crescita personale e nel LUNGO PERIODO.

Per ora mi godo il Gran Circus… Alla fine la qualità media salirà ancora… I veri professionisti sia della docenza che della fotografia saranno sempre meno… Con un aumento del rumore di fondo…

Fra i fotografi chi ha scambiato un po di visibilità per FAMA si troverà a fare la FAME.

Fra chi invece segue dei corsi evitate chi vi promette fatturati mirabolanti, scorciatoie, formule magiche, nuove tecnologie, visibilità… Nella migliore delle ipotesi sono solo abbagli, nella peggiore truffe.

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