Quando Viaggiare era un piacere

No non sono un nostalgico affetto da retrotopia cronica, non vagheggio un’età dell’oro che è esistita solo in letteratura eppure su viaggi ho posizioni leggermente reazionarie e retrò.

Si ero (probabilmente lo sono ancora) uno snob, viaggiavo per piacere spesso senza una meta precisa, attraversavo l’esistenza delle persone con una leggerezza incosciente convinto fin da giovane che l’importante non fosse la meta ma il percorso: vecchia massima orientale o stoica troppo spesso riadattata in salsa radical chic.
Eppure quel piacere sottile di perdere tempo senza una meta precisa, nel far saltare i programmi predefiniti per essere testimone di storie minime vicine ai bordi bui e taglienti, ascoltare per il piacere del racconto condividere una macchina scassata, un piatto di riso con la salsa, una birra artigianale fatta in casa. Ridere a crepapelle del mio essere bianco e fragile in una terra fatta per persone “forti”…. 

Oggi mi sembra che tutti debbano vedere tutto, fotografare tutto quando mi piaceva andarmene con la punta di rammarico, sicuro di dover tornare… di aver tralasciato molto, troppo…  di non aver capito abbastanza… di avere solo assaggiato un paese.

La valle del Beles in Ethiopia, popolazione Gumuz

Con l’età si diventa più saggi o forse reazionari… o magari voglio solo scappare da un mondo che si fa più minaccioso… rifugiarmi in territori dimenticati con nomi che non vengono riportati sulle mappe di google.

Le mappe enormi che dispiegavo sul cofano della jeep… lise e strappate oggetto di interminabili discussioni, macchiate di marmellata e olio a seconda che si aprissero la mattina o la sera… difficili da domare e da riporre nelle loro custodie di plastica a prova di pioggia…

La valle del Beles in Ethiopia, popolazione Gumuz

I formaggini della “La Vache qui rit” l’immancabile “Nutella” le grandi pastiglie di cloro per rendere l’acqua bevibile… I falò che scaldavano le notti sotto un cielo trapuntato di stelle.

Niem… Beles, India Selassie, la Maison des Jeunes di Boukoumbé, la villa di Kinadou, i quartieri popolari di Bamako… e poi l’Asia, enorme e così diversa… 

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